Ipnosi Archives | Iannello Lia https://www.iannellolia.it/category/ipnosi/ Mon, 24 Jan 2022 09:23:30 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.1.7 https://www.iannellolia.it/wp-content/uploads/2020/09/cropped-favicon-32x32.png Ipnosi Archives | Iannello Lia https://www.iannellolia.it/category/ipnosi/ 32 32 A me gli occhi! Dall’ipnosi di potere al potere dell’ipnosi https://www.iannellolia.it/a-me-gli-occhi-dallipnosi-di-potere-al-potere-dellipnosi/ Wed, 23 Sep 2020 16:19:05 +0000 https://www.iannellolia.it/?p=3373 L’ipnosi è un fenomeno che si verifica naturalmente nella vita.

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Con questo articolo mi piacerebbe fare chiarezza sull’ipnosi e sulla sua storia, così da sfatare falsi miti e uscire dalla logica che associa l’ipnosi terapeutica a quella da spettacolo (es. Giucas Casella) o al controllo della mente da parte di potenziali malfattori. L’ipnosi è molto di più ed è già un fenomeno che si verifica naturalmente nelle nostre vite. Conoscerla significa non averne paura e utilizzarne le potenzialità per accrescere la consapevolezza di sè.

Nella notte dei tempi 

La storia dell’ipnosi ha origini antichissime, sebbene la sua nascita ufficiale venga fatta risalire al XVIII secolo, con i contributi di Mesmer e del magnetismo animale.

Sacerdoti, stregoni, sciamani praticavano forme rudimentali di ipnoterapia: attraverso musiche e danze ritmiche e ripetitive inducevano una sorta di “magico sonno” durante il quale apparivano improvvise visioni, il dolore poteva essere mitigato e gli effetti spiacevoli dimenticati. Sebbene le tecniche ipnotiche fossero in uso fin dai tempi remoti, le popolazioni che la praticavano in realtà ignoravano sia l’esistenza del fenomeno sia i principi che ne sono alla base, attribuendo lo stato alterato di coscienza a pratiche magiche, mistiche o a interventi divini e sovrannaturali.

Dall’esorcismo all’Illuminismo

La lettura magico religiosa dei fenomeni ipnotici rimase per lungo tempo l’unica interpretazione: Johann Joseph Gassner (1727-1779), prete cattolico di origine austriaca fu considerato uno tra i più famosi guaritori di tutti i tempi e rappresenta a pieno questa tendenza. Gassner riconduceva la malattia all’opera del demonio; il male è causato quindi da spiriti maligni che sono penetrati nel paziente e se ne sono impossessati. 

L’espandersi dell’Illuminismo, che professava la supremazia della ragione su ignoranza e superstizione, portò nuove correnti di pensiero e furono ordinate commissioni di inchiesta per mettere fine agli scontri tra oppositori e sostenitori di Gassner. In questa occasione venne invitato anche un medico di origine austriaca, Mesmer (1734-1815), che affermava di avere scoperto un nuovo modello con singolari virtù terapeutiche: il “magnetismo animale”. Dimostrò di poter ottenere gli stessi risultati di Gassner senza l’uso dell’esorcismo e il povero parroco fu definitivamente relegato in una parrocchia di campagna.

Magnetismo 

Mesmer ipotizzava l’esistenza di un fluido vitale che riempie l’universo e permea ogni cosa; alte concentrazioni di fluido sono presenti nelle persone così dette magnetiche, mentre la malattia sarebbe dovuta a un’insufficiente presenza o disomogeneità del fluido nel corpo umano. Il “mesmerismo” era la capacità di evocare e dirigere il magnetismo animale per produrre guarigioni inizialmente attraverso l’uso di magneti e successivamente attraverso movimenti e contatti corporei tra Mesmer e i suoi pazienti. Il corpo, attraverso le convulsioni, si liberava dalla malattia e ristabiliva la salute.

Da qui in poi innumerevoli contributi arrivarono a definire, perfezionare, chiarire, mattone su mattone, quelle che sarebbero poi diventate le basi dell’ipnosi moderna: tra i tanti l’abate Faria, J. Ellistson, H. Bernheim J.-M. Charcot.

Freud: ipnosi che fa rima con… nevrosi

Anche Freud si appassionò all’ipnosi in un primo momento, per poi abbandonarla in favore della tecnica analitica e rivalutarla successivamente negli ultimi anni di pratica terapeutica. 

Secondo Freud, la psicanalisi propriamente detta ebbe inizio il giorno in cui decise di rinunciare all’ipnosi. In altre parole la vera psicanalisi non avrebbe nulla a che fare con la suggestione perché con la psicanalisi l’affettività si troverebbe “canalizzata nel transfert, e da lì dominata e messa al servizio della conoscenza.”

In realtà l’aspetto suggestivo dell’ipnosi che aveva spinto Freud ad abbandonarla lo continuò a seguire.

Tutti pazzi per Erickson 

È a Milton Erickson (1902-1980) psichiatra e psicoterapeuta americano che si deve la nascita dell’ipnosi moderna.

Contrariamente a Freud, Erickson considera l’inconscio una sorgente di spontaneità creativa e non solo un elemento di possibile disturbo della vita di relazione e il percorrere l’inconscio equivarrebbe a un cammino di crescita, al recupero di forze sconosciute dentro di noi. 

Per Erickson l’ipnosi è semplicemente un aiuto fornito ad una persona, per ricontattare gli strati più profondi della coscienza, ristabilendo una continuità fra coscienza razionale ed intuitiva e riscoprendo tutti i valori perduti o dimenticati della sua personalità.

Nell’ipnosi erikcsoniana cambia radicalmente la figura dell’ipnotista: un tempo legato alla sua figura carismatica, suggestiva e autoritaria, restituisce finalmente alla persona la sua dignità di soggetto attivo dotato di potenzialità che il terapeuta ha il dovere di ricercare attivamente. 

Gestalt: da un’ipnosi di potere al poter dell’ipnosi

In questa nuova concezione del rapporto paziente – ipnotista si inserisce la psicoterapia della Gestalt che, sebbene non faccia dell’ipnosi il suo principale strumento terapeutico, non disdegna di utilizzarla nelle sue diverse forme e declinazioni (dalle visualizzazioni, alle fantasie guidate, dalla meditazione al continuum di consapevolezza, dalla PNL all’EMDR ecc..).

Tra l’approccio ericksoniano al cliente e la concezione gestaltica della relazione paziente-terapeuta, si possono peraltro trovare diverse similitudini; l’approccio gestaltico non si sarebbe mai potuto sposare con l’approccio ipnotico precedente che vedeva il terapeuta detentore di un potere suggestivo che metteva il cliente in posizione passiva e succube.

La Gestalt infatti vede il terapeuta e il cliente come due individui  impegnati in una relazione duale autentica sebbene i loro rispettivi ruoli siano diversi. Il terapeuta non è colui che detiene il potere su un altro, ma piuttosto è colui che è al servizio di un altro. Il terapeuta non si sostituisce al paziente ma lo accompagna nel processo di cambiamento donando al cliente un ruolo attivo e consapevole, proprio come nell’ipnosi ericksoniana in cui il terapeuta stimola un processo dinamico che avviene con il ruolo attivo del paziente.

Va ricordato che l’uso delle tecniche, al di fuori di una logica complessiva che le giustifichi in modo appropriato, risulta spesso inidoneo. Una tecnica rimane pur sempre un espediente – precisa Perls – “Nella Terapia della Gestalt lavoriamo per altre cose. Siamo qui per dare impulso al processo di crescita e sviluppo delle potenzialità umane. Non parliamo di felicità istantanea di cura istantanea. Il processo di crescita è un processo che chiede tempo” (Perls. 1969).

Questo è anche il rischio dell’ipnosi che, sebbene possa in certe occasioni arricchire l’esperienza della terapia, non è che un mezzo possibile, uno strumento da riporre nella propria cassetta degli attrezzi, facendone un buon uso si possono accelerare alcuni processi o facilitarne altri, ma con un uso improprio si rischia di scadere in un narcisismo terapeutico che produce effetti immediati, d’impatto, da “palcoscenico”, ma temporanei, non conducendo ad alcun cambiamento profondo e duraturo.

Nella mia pratica clinica l’ipnosi è uno degli strumenti possibili per lavorare con i pazienti potenziandone le capacità innate. La nostra mente è naturalmente volta al benessere e alla guarigione, quando il meccanismo si blocca dobbiamo lavorare perchè si ristabiliscano i naturali processi di funzionamento promuovendo il recupero delle qualità innate dell’individuo.

Se vuoi saperne di più o avere maggiori informazioni, contattami!

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